mercoledì 14 ottobre 2015

Didaptique




   Comincio a pensare, dopo quindici anni di insegnamento, che i ragazzi ritenuti più difficili o mal sopportati sono quelli che esprimono una differenza rispetto a un mondo al contrario che in taluni casi è troppo comodo assecondare per gli adulti che hanno dato per vinto il ragazzo o la ragazza che è in loro. Allo stesso modo non ho trovato quasi nulla in cui sperare in quelli che vanno troppo d'accordo con un certo tipo di adulti che hanno smarrito il senso fondamentale tanto dell'esser giovani, quanto dell'essere adulti.

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