L'idea che mi guida nel proporre le mie riflessioni su questo spazio è quella di una certa autonomia dai condizionamenti imposti dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione attualmente in voga. Carta stampata, social network, riviste online non solo inframezzano alla proposta del proprio pensiero una serie quasi illimitata di stimoli per nulla neutri e disinteressati, ma impongono a chi scrive il confronto con scriventi ed aree di comunicazione che non nascono da una selezione personale, ma da un servizio meccanizzato che decide per me, e anche per voi, cosa più vi sarebbe utile e gradito in un'ottica squisitamente commerciale.
Sperimentare uno spazio più autonomo forse mi permetterà una riflessione non reattiva, più simile al narrare le proprie impressioni da parte di chi viaggia. Da viaggiatore/camminatore solitario so cosa intendo, ovvero quel distacco che avviene nel momento in cui si parte dal proprio mondo, dai contesti usuali, e dalle reti di stimoli che li contraddistinguono, che permette, ancor prima di arrivare a una meta, l'emergere della propria originalità e, in una parola, della vita stessa.
Questo vorrei continuare a donare, senza mediazione se non quella dell'immagine/parola che dalla vita prende il volo senza troppo bisogno di raccontarla.
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